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La storia

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ORIGINE DEL NOME DEL COMUNE

La prima parte del toponimo deriva da “caballarium”, termine che designa un luogo ove si allevano mandrie di cavalli, forse in origine riferito ad un unico territorio sulle due sponde del Maira, ove sorsero poi Cavallermaggiore e Cavallerleone (G. Carità, cit. in bibl.); la seconda parte è il nome di persona Leone, presumibilmente l’antico possessore del fondo, ove si sviluppò l’insediamento. Il toponimo compare per la prima volta come Cavalario Leone (abl.) in una bolla di Papa Lucio III (Verona, 17 settembre 1184), e poco dopo nella stessa forma in una bolla di Papa Celestino III (Laterano, 3 dicembre 1191); in una serie di documenti anteriori, che confermavano all’abbazia di Breme i possedimenti già della Novalesa, si menzionano: “Cavalarium etiam cum corte Magra” (1014), “Cavalaria quoque et corte Magra” (1026), “Cavalarium quoque et cortem Magram” (1048); se, come sembra preferibile, in questi documenti dell’XI secolo Cavalarium si identifica con il “cavallario qui vocatur uuitberto” ricordato nel diploma di fondazione dell’abbazia di Caramagna (1028), ossia con Cavallermaggiore (così Bollea e Genta, citt. in bibl.), allora corte Magra potrebbe essere il primitivo nome di Cavallerleone, stante la sua vicinanza al torrente Maira. Nel corso del XIII secolo è anche documentato Cabal(l)arium minus, in evidente contrapposizione a Caballarium maius (Cavallermaggiore), ma in seguito prevalse il determinante più antico Leonis.

EPOCA DI FONDAZIONE

Cavallerleone è documentanto con sicurezza dal 1184, ma ammettendone l’identificazione con “corte Magra”, menzionata per la prima volta in una bolla di Benedetto VIII del febbraio 1014, si deve anticipare l’origine dell’abitato almeno alla metà del X secolo, giacché il documento papale conferma una precedente donazione fatta all’abbazia di Novalesa da un Marchese Arduino, identificabile con Arduino il Glabro, Marchese di Torino.

ISTITUZIONE DEL COMUNE

Risale al 1407: in quell’anno i Nucetto, Signori di Cavallerleone, concedono varie franchigie, libertà ed immunità alla Comunità di Cavallerleone, che per la prima volta appare rappresentata in questo atto dai propri Sindaci; ai Sindaci della Comunità sono inoltre trasferiti sia i fitti ed i censi annuali fino ad allora spettanti ai Signori del luogo, sia il potere di esigere le gabelle, come pure di determinarne l’ammontare ed imporne di nuove. Gli statuti recano la data del 28 novembre 1439, e furono approvati dal Duca Ludovico di Savoia l’8 maggio 1440.

STORIA DELLA COMUNITÀ DALLE ORIGINI AI GIORNI NOSTRI

L’origine del borgo si fa risalire al XI secolo, già nell’anno 1000 si trovano tracce della sua esistenza quando il Conte Arduino IV, nella battaglia di Breme, fece dono al cugino Olderico Manfredo Marchese di Susa, dei territori di Cavallerleone. Questa donazione trova conferma nella bolla che Papa Benedetto VIII, assunse nel 1026. Adelaide, unica figlia di Olderico Manfredo, nel 1045 si unì in matrimonio con Oddone Conte dei Savoia. La loro stirpe sedette sul trono Subalpino. Bonifacio, Marchese di Susa, pretendendo per ragioni di parentado una porzione dei possedimenti di Susa, mosse guerra ad Umberto II e la maggior parte del Piemonte meridionale venne divisa fra i suoi figli dando vita al Marchesato di Saluzzo, di Busca, di Ceva e di Clavesana. Cavallerleone, a seguito di questa divisione, toccò a Guglielmo I° che ereditò il Marchesato di Busca fino al 1218, anno in cui lo vendette ad Adelasia, vedova di Manfredo II, marchese di Saluzzo.

A seguito del passaggio di Cavallerleone dal Marchesato di Busca a quello di Saluzzo, tra i due marchesati sorsero discordie dei quali approfittarono i Saviglianesi, che si reggevano come comune, e si impadronirono di Cavallerleone e lo diedero in feudo al concittadino Giorgio Beggiamo nel 1278. Superati i rancori tra i due marchesati, il marchesato di Saluzzo si riappropriò dei territori assegnandoli al marchesato di Busca che nel frattempo erano diventati loro vassalli. Un ramo dei marchesi di Busca, detto dei signori di Rossana, ne tenne il dominio fino al 1309 quando decise di cederlo ad un certo Paoluccio di Nucetto, che ne ottenne poi l’investitura dal Marchese Federico I di Saluzzo (Carmagnola, 31 dicembre 1335); ma nel 1356 i Nucetto, ramo collaterale dei Marchesi di Ceva, si sottomisero a Giacomo di Acaja, Principe di Piemonte, determinando così l’ingresso di Cavallerleone nei domini dei Savoia-Acaja, ereditati nel 1418 dai Savoia del ramo primogenito. Nel corso del XV secolo faceva la sua apparizione come controparte istituzionale dei feudatari in una serie di pattuizioni e controversie anche la Comunità, rappresentata dai propri sindaci e dotata (dal 1439) di statuti. Nel maggio 1536 il paese fu saccheggiato da truppe francesi ed i feudatari del luogo dovettero nuovamente riconoscersi vassalli del Marchese di Saluzzo, alleato del Re di Francia Francesco I nella guerra da questi mossa al Duca Carlo III di Savoia.

La famiglia Nucetto aveva conservato la titolarità totale del feudo fino al 1441; a partire da questa data, pur rimanendo i Nucetto feudatari principali di Cavallerleone, ebbe inizio un processo di cessione di quote del feudo ad altre famiglie, che raggiunse il suo apice nel corso dei secoli XVI e XVII, con l’aggiunta di sempre nuovi contitolari per porzioni di giurisdizione anche molto piccole, fino ad arrivare ad una ripartizione del feudo tra oltre cinquanta famiglie. Questa estrema frammentazione ebbe termine il 29 novembre 1762, quando Cavallerleone fu ceduto ed infeudato nella sua interezza a Luigi di Savoia, Principe di Carignano, rimanendo poi fino alla fine del regime feudale in Piemonte nel patrimonio di questo ramo cadetto dei Savoia.

Allorché la Francia rivoluzionaria costrinse il Re di Sardegna Carlo Emanuele IV ad abbandonare il Piemonte, anche a Cavallerleone si installò una municipalità aderente alla Repubblica Piemontese (20 dicembre 1798: Arch. Com., Ordinati, fasc. 43), ma a fine giugno 1799 il paese ritornava, come tutta la provincia di Saluzzo, sotto l’amministrazione regia, per effetto dell’offensiva delle truppe austro-russe; vinti gli Austriaci a Marengo, dal luglio 1800 Cavallerleone risulta di nuovo sotto controllo francese (Arch. Com., Ordinati, fasc. 14). Annesso il Piemonte alla Francia, il 9 agosto 1802 si riuniva in Cavallerleone il primo Consiglio Municipale nominato con arrêté prefettizio del dipartimento della Stura; nella suddivisione del dipartimento il comune fu compreso nell’arrondissement di Savigliano. Alla Restaurazione già il 16 giugno 1814 si insediava un Consiglio nominato secondo le regie patenti del 6 giugno 1775 (Arch. Com., Ordinati, fasc. 45); da allora il paese seguì le sorti del Regno di Sardegna, e poi dello Stato unitario.